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III Domenica di Avvento – Anno C (14 Dicembre 2025)

Nel cuore dell’Avvento, quando le giornate sembrano più corte e il cielo trattiene un po’ di luce, la liturgia ci sorprende con un invito che profuma di primavera: Gaudete! Rallegratevi!
È come se, in un giorno nuvoloso, qualcuno accendesse una lampadina gialla sul nostro comodino: non fa sparire il buio, ma cambia lo sguardo.

Il Vangelo di questa domenica (Mt 11,2-11) racconta un momento molto umano: Giovanni Battista, dalla sua prigione, è avvolto da domande pesanti. Chi ha annunciato l’Agnello di Dio ora ha il cuore pieno di nebbia.
«Sei tu colui che deve venire?», chiede.

Gesù non risponde con un discorso lungo; dona segni, come luci accese una dopo l’altra nella notte:
i ciechi vedono, gli zoppi camminano, i poveri ascoltano una notizia buona. È il linguaggio concreto della speranza, quella che non fa rumore, ma trasforma la vita.

In questo cammino di Avvento, i ragazzi — che siano Kids o Junior — ci ricordano che la fede si scopre un po’ come il gusto: solo se la assaggi. C’è il sapore dolce dell’amicizia, quello amaro delle difficoltà, quello semplice del pane quotidiano. Tutti, però, possono diventare “buoni” se attraversati dalla luce di Gesù.

E allora l’invito diventa chiaro: lasciati illuminare e diventa anche tu luce di pace.
Una luce come quella della lampadina gialla della settimana: non abbaglia, non pretende, ma riscalda.
Una luce da indossare, come un vestito nuovo che colora le giornate e apre il cuore.

Nei percorsi proposti ai ragazzi, questa luce prende forme creative: stelle che si aprono, quadri fatti di stoffe colorate, gusti che raccontano emozioni. Sono piccoli gesti che ci ricordano che la pace non è una teoria: è un impegno quotidiano. È una stella che cresce ogni volta che scegliamo di perdonare, condividere, aiutare.

Il Battista, anche nella sua fatica, ci regala un segreto prezioso: la gioia nasce quando impariamo a riconoscere i segni del bene, anche piccoli, anche fragili. È lì che Gesù sta già passando.